Indice
Che cosa sono e quali sono i DSA?
Prima di poter affrontare il tema dei DSA a scuola, sarà importante affrontare cosa sono e quali sono i DSA.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) fanno parte della grande macro-area dei Disturbi del Neurosviluppo. Consistono in delle difficoltà nelle abilità scolastiche di base. con un funzionamento intellettivo nella norma.
Nello specifico i DSA sono:
La Dislessia, ovvero il Disturbo specifico di lettura, riguarda la velocità di decodifica, ovvero il tempo impiegato per decifrare i segni linguistici e di conseguenza per leggere correttamente.
>Per saperne di più<
La Disortografia, ovvero il Disturbo specifico della scrittura, interessa tutto ciò che concerne l’espressione scritta. Per cui la scrittura appare lenta, caratterizzata da errori grammaticali di vario genere.
>Per saperne di più<
La Disgrafia, ossia il Disturbo della grafia. Il bambino mostra delle difficoltà nelle abilità grafo-motorie, rendendo difficile la comunicazione.
>Per saperne di più<
Ed infine la Discalculia, ovvero il Disturbo specifico del calcolo e/o del numero. Caratterizzata da una difficoltà nella comprensione e nella stesura di operazioni aritmetiche di base, nonché nel riconoscimento di simboli numerici.
>Per saperne di più<
Quali diritti e quali tutele per i DSA a scuola?
Nello sviluppo di ciascun bambino, appare sempre più urgente sviluppare una didattica che offra pari opportunità a tutti gli alunni, riconoscendone limiti da supportare e risorse da potenziare.
A tal proposito, ogni istituto scolastico può elasticizzare i propri metodi di insegnamento con il fine di incoraggiare lo sviluppo di percorsi personalizzati appropriati alle competenze di ogni studente.
Nei casi degli alunni che presentano una certificazione di DSA, sarà fondamentale e d’obbligo poter disporre di un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Il PDP è un documento che permette di comunicare le difficoltà e le capacità specifiche di ogni singolo studente con DSA. Al suo interno viene descritto e reso noto come verrà impostato il piano didattico tenendo conto delle stesse.
La Legge 170/10
Con lo scopo di tutelare i soggetti con DSA a scuola è stata redatta la Legge 170 dell’8 ottobre 2010. Essa ha la finalità di garantire il diritto all’istruzione, riducendo i disagi emozionali ed adottando forme di insegnamento e di verifica adeguate alle necessità personali dei soggetti. Inoltre assicura la comunicazione e la collaborazione tra scuola, famiglia e servizi sanitari.
Per gli alunni con DSA a scuola vengono programmate delle misure didattiche sviluppate in base al soggetto. Ne sono esempio le misure dispensative, gli strumenti compensativi ed un piano di studi personalizzato.
Non è previsto un insegnante di sostegno. Questo a meno che nel soggetto in questione non ci sia la presenza di altri disturbi in concomitanza (comorbidità) o nel caso in cui le difficoltà dell’alunno con DSA a scuola siano particolarmente disfunzionali.
Per approfondimenti visita il sito del MIUR!
Che cos’è nello specifico il PDP?
Il PDP, come anticipato sopra, è un Piano Didattico Personalizzato redatto sulla base delle specifiche necessità dell’alunno con DSA a scuola. In caso di scuola primaria, sarà redatto dai docenti della classe, in caso di scuola secondaria, dai docenti del consiglio di classe, con la collaborazione in ambedue i casi della famiglia.
Esso deve contenere i dati anagrafici dell’alunno, la tipologia di disturbo diagnosticato, le attività didattiche personalizzate ed individualizzate. Inoltre saranno aggiunti gli strumenti compensativi e misure dispensative che si andranno ad adottare. Si dovranno poi descrivere le forme di verifica e di valutazione sviluppate per il soggetto.
Principalmente andranno indicati gli obiettivi e gli argomenti indispensabili che l’alunno dovrà assimilare durante l’anno in ogni materia, precisando le strategie da mettere in atto tenendo conto dei personali tempi di elaborazione. Bisognerà segnalare anche la giusta mole di compiti e di verifiche, indicando la modalità e i criteri di valutazione da adoperare, e l’uso di materiale didattico che possano facilitare l’apprendimento, quali mappe concettuali, schemi o immagini.
Il Piano Didattico Personalizzato è obbligatorio qualora vi sia in presenza di una certificazione DSA, con la possibilità di estendersi anche ad allievi con altri bisogni educativi speciali (BES).
Chi firma e garantisce il PDP?
Alla fine della stesura, il PDP deve essere firmato dal Dirigente scolastico, dal consiglio di classe e dalla famiglia del soggetto per cui è stato redatto. Qualora la famiglia si rifiutasse di firmare il documento, l’istituto scolastico può comunque decidere di attivare un percorso personalizzato non formalizzato, che non richiede l’autorizzazione da parte dei genitori dell’alunno con DSA a scuola.
Al fine di garantire un giusto sviluppo scolastico al soggetto, il Piano Didattico Personalizzato deve essere regolarmente aggiornato. Questo al fine che il corpo docenti possa verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e l’efficacia delle varie attività, cosicché, qualora l’alunno necessitasse di un cambiamento, possano apportarsi delle modifiche.
Cosa sono le misure dispensative?
Le misure dispensative sono interventi mirati ad aiutare lo studente non sottoponendolo a prestazioni che il disturbo rende complicate e che quindi non andrebbero a favorire dell’apprendimento. Tra queste troviamo l’uso del vocabolario durante un compito in classe, tempi più lunghi per lo svolgimento, così come le interrogazioni programmate.
Per fare un esempio, in caso di Dislessia, si evita di mettere l’alunno in una situazione in cui debba leggere ad alta voce un testo lungo e complicato. Questo non gioverebbe né a livello scolastico né a livello emotivo, correndo il rischio di nuocere all’autostima del soggetto potendo portare ad un disinvestimento.
Cosa sono gli strumenti compensativi?
Gli strumenti compensativi sono veri e propri strumenti didattici, anche tecnologici, che hanno l’obiettivo di aiutare la prestazione dell’alunno senza però facilitargli il compito da un punto di vista cognitivo. Come principali strumenti compensativi vi sono le mappe concettuali, le tabelle oppure i formulari.
Nello specifico, in caso di Dislessia uno strumento compensativo utile è la sintesi vocale, che trasforma la lettura in ascolto. Nel caso di Disgrafia troviamo il registratore, che permette allo studente di non scrivere appunti lasciando che si concentri sulla lezione e non sulla scrittura. I programmi di videoscrittura con correttore ortografico sono indispensabili in caso di Disortografia. Infine per facilitare lo svolgimento di operazioni o di calcoli matematici in caso di Discalculia viene utilizzata la calcolatrice ed i programmi editor di matematica.
Quali interventi per i DSA?
Gli interventi rivolti ai DSA mirano a potenziare le specifiche difficoltà dipese dal disturbo. Allo stesso tempo, però, risulta importante rivolgere l’attenzione anche agli aspetti emotivi, relazionali e sociali ai quali non sempre viene data la giusta rilevanza.
A tal proposito, a seconda delle esigenze specifiche, gli interventi possono consistere nell’attivare un tutoraggio didattico DSA, un potenziamento degli apprendimenti specifico per la Disgrafia o ancora un gruppo studio DSA.
Inoltre, anche a finalità di prevenzione, è possibile intervenire con percorsi di Neuro e Psicomotricità o di logopedia a seconda delle specifiche esigenze.
L’APS Solidago Psicologia Integrata presenta il PROGETTO DSA 2.0, un progetto articolato per aree in grado di intervenire su più fronti, da quello individuale a quello familiare e sociale.

Commenti recenti