Gli individui con personalità borderline solitamente sperimentano emozioni che possono mutare o crescere di intensità molto velocemente fino a sfuggire al loro controllo. In questi casi, i livelli estremi di tristezza, ansia o rabbia che vivono possono arrivare a compromettere la loro capacità di adattamento.

Tendono ad essere catastrofici e disregolati tanto che necessitano costantemente di qualcuno accanto che li possa aiutare a regolarsi e tranquillizzarsi.

Nelle relazioni quando il legame tende a farsi più intimo si possono sentire facilmente invasi e controllati ma, al tempo stesso, temono fortemente di essere abbandonati e rifiutati. Questo tumulto interiore li porta facilmente a fraintendere i comportamenti delle altre persone che vengono da loro interpretati spesso come possibili campanelli di allarme di rifiuto o abbandono.

Hanno difficoltà a mettersi nei panni degli altri dando spesso per scontato che gli altri pensino e sentano le loro stesse cose, facendo dunque difficoltà a comprendere i comportamenti, le intenzioni, i desideri e le emozioni altrui.

Tendono ad avere una rappresentazione degli altri polarizzata, o si è tutti buoni o tutti cattivi, come se non fosse possibile che una singola persona possa avere sia aspetti positivi che negativi contemporaneamente.

Spesso risultano incoerenti oscillando da un affetto a un altro, da una visione all’altra, da uno stato mentale all’altro senza però avere la percezione di questo. Ciò li porta a sentirsi spesso disorientati e a confondere chi interagisce con loro.

Tendono ad essere impulsivi ed è difficile per loro mantenere relazioni intime di lunga durata e reciprocamente soddisfacenti.

Provano cronici sentimenti di vuoto interiore e per tranquillizzarsi tendono a mettere in atto dei comportamenti autolesivi come utilizzo di sostanze stupefacenti o esperienze sul proprio corpo riportando che questo gli permette di sentirsi vivi e in contatto con sé stessi.

Possono avere atteggiamenti sessualmente seduttivi o aggressivi se sentono che i loro bisogni di attaccamento non vengono soddisfatti.

Alcuni studi riportano quanto questi individui sembrerebbe che abbiano sviluppato una visione per la quale le figure di attaccamento sono sia fonte di sicurezza che di paura e questo genera relazioni caratterizzate da una combinazione caotica tra disperata ricerca di vicinanza, attacchi ostili e momenti di grande distacco causa di grande instabilità e difficoltà nel mantenere una continuità.

Fonte: Lingiardi V., McWilliams N. (2017) “Manuale Diagnostico Psicodinamico PDM-2 (Seconda Edizione)”, Raffaello Cortina Editore, Milano, Italia.

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