Solitamente sono persone che tendono ad infliggere dolore e umiliazione nella relazione con l’altro, alle volte anche solo attraverso la fantasia, al fine di poter alleviare il proprio senso di angoscia profondo e di aridità affettiva.
Questi individui sentono il bisogno di controllare, sottomettere e infliggere umiliazione alle altre persone.
Sempre alla ricerca del completo controllo sull’altra persona, l’individuo sadico tende a scegliere come bersaglio persone che sono più deboli e con meno potere, In questo modo sperimentano così un senso di onnipotenza e non vivere il reale senso di impotenza che vivono sotterraneamente.
Per ottenere ciò che vogliono tendono ad utilizzare la menzogna e la manipolazione, sono quelli che infliggono le loro torture con calma e freddezza traendo piacere dal tormentare l’altro.
Il marchio di fabbrica del sadismo è rappresentato dal distacco emotivo o dalla determinazione malvagia e priva di sensi di colpa con cui queste persone ricercano il dominio e il controllo sugli altri.
Possono ritrovarsi a creare veri e propri scenari sadici in cui nel ruolo di protagonisti, con un atteggiamento distaccato, passo dopo passo e nei minimi dettagli finiscono per togliere umanità all’altro.
Il contatto con persone sadiche porta a sentimenti di profondo disturbo, da un vago senso di disagio ad una sensazione di intimidazione e di malessere “strisciante”. Più in generale ad un senso di sopraffazione e intensi sentimenti e sensazioni negative: pelle d’oca, sensazione che i capelli si rizzino in testa e altre reazioni primitive tipiche della situazione predatore-preda.
Fonte: Lingiardi V., McWilliams N. (2017) “Manuale Diagnostico Psicodinamico PDM-2 (Seconda Edizione)”, Raffaello Cortina Editore, Milano, Italia.
Buongiorno. Si trova molto ben descritto, nel web, il profilo del sadico. Sono invece molto scarse le informazioni che possono riguardare le vittime di sadismo, forse perché il più delle volte si tratta di soggetti non consapevoli. Mi piacerebbe saperne di più, perché da sempre soffro di un disturbo di cui non sono mai riuscita a trovare la causa.