
Innanzitutto il termine “schizoide” può creare una certa confusione in quanto è stato utilizzato per descrivere diversi modi di funzionare anche molto diversi tra loro e soprattutto può comprendere tanti livelli di gravità che vanno da un versante più sano a quello più problematico.
Gli individui con personalità schizoide sono spesso solitari e tendenti a sentirsi meglio più in compagnia di se stessi che delle altre persone.
Si sentono facilmente a rischio di sentirsi invasi, intrappolati, controllati e sopraffatti dal coinvolgimento nelle relazioni e possono apparire molto distaccati oppure, nel caso in cui riescano ad avere una vita sociale appropriata, sono molto più assorbiti dal proprio mondo interiore che dalle persone che li circondano.
Spesso riescono a comunicare più facilmente i propri pensieri e preoccupazioni utilizzando metafore o facendo riferimenti alla letteratura, all’arte o ad altre aree che coltivano in solitudine.
Alcuni possono rifugiarsi in luoghi solitari, dove il contatto con l’altro è ridotto al minimo indispensabile, fino al vivere da eremiti; altri, invece, più che in luogo fisico tendono a rifugiarsi nelle proprie fantasie.
Possono sembrare indifferenti al rifiuto o all’accettazione sociale, il loro però non è un vero e proprio disinteresse, ma potrebbe avere a che fare più che altro con il bisogno che hanno di stabilire una giusta distanza tra sé e gli altri.
Nonostante alcuni individui con personalità schizoide sembrino star bene nel proprio isolamento, dietro al proprio atteggiamento difensivo di evitamento spesso si cela un intenso bisogno di intimità, legato ad un desiderio di vicinanza emotiva e sessuale.
Alle volte colpiscono per la consapevolezza di alcuni aspetti di sé e possono stupirsi se gli altri ignorano cose di sé che a loro appaiono ovvie.
E’ possibile che provino una sofferenza tale che, per non esserne sopraffatti, devono distaccarsene totalmente risultando come se le emozioni forti non siano per loro accessibili.
Queste personalità schizoidi possono trarre beneficio da relazioni che siano intimamente autentiche ma, allo stesso tempo, è necessario che rispettino il loro bisogno di mantenere una certa distanza.
Fonte: Lingiardi V., McWilliams N. (2017) “Manuale Diagnostico Psicodinamico PDM-2 (Seconda Edizione)”, Raffaello Cortina Editore, Milano, Italia.
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