
È bene specificare che questo quadro clinico non è da considerarsi propriamente nel contesto dello spettro delle personalità. La scelta di considerarlo tale è dipeso dal fatto che per molte persone le manifestazioni psicosomatiche rappresentano una delle principali fonti di preoccupazione e la via principale attraverso cui esprimono le proprie esperienze dolorose.
Le personalità somatizzanti sembrano in generale essere caratterizzato dalla tendenza abituale ad esprimere il proprio stato emotivo per mezzo di malesseri e sofferenze fisiche.
Una caratteristica considerata tipica è infatti l’incapacità di esprimere verbalmente le proprie emozioni, come se fosse difficile pensarle.
Per alcuni individui il pensiero potrebbe essere caratterizzato da una carenza di fantasia ed un investimento per lo più pratico e meno basato sulla capacità d’immaginazione.
Le loro preoccupazioni tendono ad essere concrete e ripetitive e la loro modalità relazionale spesso può implicare l’inconsapevole convinzione di dover ricorrere alla malattia per ricevere l’attenzione e le cure delle persone vicine.
Percepiscono sé stessi come fragili e si sentono come se alle volte fossero alla mercé di forze fuori controllo, cosa che fa sperimentare loro un senso di impotenza e debolezza.
Gli individui che mostrano una tendenza alla somatizzazione spesso riportano di essersi sentiti costantemente poco ascoltati e questo è possibile in quanto gli altri, nel momento in cui provano ad aiutarli ma vedono frustrati i propri tentativi, tendono a difendersi smettendo di prendere in considerazione le loro parole.
Questi individui vengono spesso trattati come persone noiose e lamentose, aspetti che fanno arrivare il messaggio implicito “Guarda che è tutto nella tua testa”, sempre se questo non viene direttamente verbalizzato.
Questa modalità può, senza volerlo, portare l’altro a sperimentare senso di inutilità, impazienza e irritazione, per questo è invece importante con loro un riconoscimento empatico del fatto che la loro sofferenza è reale.
É sempre bene ricordare che la personalità riguarda sopratutto ciò che uno “è” piuttosto che ciò che uno “ha”, inteso come disturbo! Dunque abbiamo affrontato il particolare modo di essere, di pensare, di difendersi e di fare esperienza di sé e degli altri tipico di quegli individui con una personalità tendenti alla somatizzazione.
Fonte: Lingiardi V., McWilliams N. (2017) “Manuale Diagnostico Psicodinamico PDM-2 (Seconda Edizione)”, Raffaello Cortina Editore, Milano, Italia.
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